La componente socio-emotiva nello smart working

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È in atto il più grande esperimento di telelavoro al mondo: un test che - se darà i suoi frutti - potrebbe cambiare le sorti del nostro modo di lavorare in futuro.

Non di rado mi capita di riscontrare un atteggiamento scettico quando parlo di relazioni nei gruppi virtuali perché alcuni sostengono che, proprio in quanto virtuali, non si possa parlare né di gruppi né di relazioni.

Sostenere nel 2020 che non si ha a che fare con dei gruppi perché non ci si vede (o perché manca il contatto diretto) rischia di sembrare un pregiudizio, che non tiene conto dei cambiamenti culturali e sociali degli ultimi anni.

Non è possibile negare che i gruppi virtuali siano dei team a tutti gli effetti. Questo è possibile affermarlo solo se iniziamo a considerare che la collaborazione on-line non è legata solo alle tecnologie digitali. Senza dubbio l’uso di strumenti di comunicazione, di condivisione e di coordinamento virtuali riduce le barriere comunicative causate dalla lontananza fisica.

Ma per una corretta ed efficace gestione di un team virtuale è possibile rifarsi ad un fondamentale elemento del lavoro di gruppo: la cooperazione e la coesione.

La componente socio-emotiva

Nella comunicazione virtuale non ci scambiamo semplicemente delle informazioni, ma i rispettivi “valori” che, condivisi, costituiscono il contesto relazionale. I rapporti di lavoro virtuali ci richiedono un maggiore impegno per capire veramente il nostro interlocutore. Impegno che ha in minima parte a che fare con la tecnologia. Ci sono richiesti: ascolto, pazienza, tempo e “cura” per l’altro.

La dimensione più significativa per i team digitali è, quindi, quella socio–emotiva.  Nella dimensione socio-emotiva giocano un ruolo decisivo:

  1. la fiducia tra i componenti del team virtuale
  2. la chiarezza degli obiettivi del team
  3. la condivisione dei comportamenti utili a raggiungere l’obiettivo

In assenza di questi tre fattori chiave, il rischio che la qualità delle relazioni e la produttività non siano adeguate è molto alta.

La qualità delle relazioni lavorative online

Questa massiva esposizione al digitale sta minando la qualità dei rapporti con gli altri? Non proprio. Forse è anche l’utilizzo che ne facciamo che rischia di compromettere le nostre performance lavorative.

Il futuro sarà sempre più focus-oriented, ovvero sarà indispensabile sviluppare delle competenze che ci aiutino a impiegare le giuste attenzioni nelle relazioni da remoto, siano esse video-call, chat di messaggistica oppure mail. Il futuro ci vedrà coinvolti in progetti che nascono e si concludono collaborando da remoto. E lavorare sulla componente socio–emotiva dei team, farà la differenza.

Fonte: bloomberg

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